Al Salone Internazionale del Libro i Lions si interrogano sulle prospettive del sistema sanitario regionale in un convegno dal titolo: “La Salute in Piemonte, Uno sgabello a tre gambe: Le Istituzioni in sinergia con il Sociale ed il Privato” che si svolge domenica 21 maggio dalle 14:00 alle 16:00 nello stand del Lions Clubs International Distretto 108-Ia1 (P13 - padiglione 3).
La Sanità può e deve rimanere pubblica efficiente, rapida, vicina ed universale soltanto se si crea una sinergia reale e naturale tra le istituzioni ed il privato, ma con la compartecipazione del Volontariato Sociale qualificato e formato che, con le proprie competenze e volontà riesce ad supportare la Sanità Pubblica senza sovrapporsi o sostituirsi ad esso.
Uno tra gli obiettivi umanitari a livello internazionale per i Lions di tutto il mondo è la prevenzione del diabete e questa malattia richiede cambiamenti del proprio stile di vita con particolare attenzione all’alimentazione e all’attività fisica. L’acquisizione di nuove condotte di salute e modifiche dello stile di vita passa attraverso un processo lento e graduale di educazione continua.
A Torino, secondo i dati presentati dall’Atlas di Cities Changing Diabetes Torino, la speranza di vita alla nascita, uno dei più robusti indicatori dello stato di salute di una popolazione, si riduce progressivamente procedendo dai quartieri cittadini più ricchi, quelli della collina torinese, verso quelli più deprivati, con una differenza di circa 3,5 anni tra i due estremi cittadini posti a nord. La prevalenza di diabete segue lo stesso percorso.
Per questo i Lions nel corso degli ultimi anni hanno implementato numerosi progetti in collaborazione e partnership con le Istituzioni.
Un esempio è la Cucina didattica, acquistata e consegnata all’interno della Struttura complessa di Endocrinologia per essere utilizzata nei group care educativi con le persone con diabete, in collaborazione con l’Istituto Alberghiero Colombatto, con la FAND, con l’avvallo istituzionale dell’Asl città di Torino e tramite la condivisione e l’educazione degli operatori sanitari e dei volontari che operano e che opereranno all’interno della stessa Struttura complessa di Endocrinologia. Inoltre durante il Lions Day sia a Novara che Torino sono state misurate circa 600 glicemie e si è informata la popolazione sui corretti stili di vita e sulla nutrizione in particolare, grazie anche alla collaborazione di diversi professionisti.
Questi incontri sono stati l’occasione per aumentare l’attenzione sulla pandemia del diabete nella popolazione. Un ulteriore esempio è stata la manifestazione nazionale “Just the Woman I am”, che si svolge annualmente a Torino, in cui in uno stand c’è stata negli ultimi anni una giornata di conferenza sull’esperienza della Cucina didattica, con gli operatori della Struttura complessa di Endocrinologia dell’Asl città di Torino, i Lions, le associazioni di persone con diabete e la presenza della popolazione comune e dei ragazzi delle scuole.
Il ruolo delle associazioni è cresciuto progressivamente, tanto che durante la pandemia hanno rappresentato un interlocutore fondamentale a supporto del sistema, cogliendo i bisogni dei pazienti e portando la loro voce alle Istituzioni e allo stesso tempo garantendo una risposta concreta anche di fronte all’emergenza. Hanno acquisito maggiori competenze, dialogando in maniera sempre più efficace con i diversi attori del Sistema, ponendosi come referenti accreditati al pari di altri.
Secondo il Governatore del Distretto 108-Ia1 Carlo Ferraris i service sono capillari e rispondono a esigenze e necessità del territorio: solo nell’ultimo anno sono state organizzate circa 3 mila attività, per un totale di più di 40mila ore di servizio volontario.
"Le cause del diabete e delle malattie croniche non trasmissibili sono complesse ed interconnesse" - ha detto Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino, Commissario Azienda Sanitaria Zero Regione Piemonte - "Questo significa che occorre attivare collaborazioni e creare sinergie tra le istituzioni ed il volontariato consapevole nel modificare i fattori sociali ambientali e sanitari che conducono verso il diabete e l’obesità".
Per Alessandro Stecco, Presidente IV Commissione Salute Regione Piemonte, attualmente, i problemi più critici della salute possono essere compresi e risolti solo attraverso un'analisi delle determinanti sociali, economiche e ambientali e dei fattori di rischio che impattano sulla salute stessa. Il rapporto tra enti e volontariato è ormai un tema di centrale interesse per la sostenibilità del nostro sistema sanitario.
"Management, medici, infermieri e volontari insieme sono riusciti a fare molto di più della somma del lavoro dei singoli" – ha espresso Salvatore Oleandri, Direttore Struttura complessa Endocrinologia e malattie metaboliche Asl Città di Torino - "La Struttura complessa di Endocrinologia dell’Asl città di Torino, ha implementato il Group Care Model, coordinando un team multidisciplinare, con il supporto dell’Istituto Alberghiero Colombatto, del volontariato, dei Lions e dell’associazione pazienti diabetici, In modo da moltiplicare l’efficacia della cura delle persone con diabete e altre patologie croniche".
Vincenzo Camarda, Presidente IV Commissione Salute Comune Torino, Vicepresidente ANCI con delega Politiche del Welfare, Immigrazione ed Edilizia Sociale, ha evidenziato che tra le sfide contemporanee assume un valore sempre più rilevante la capacità delle città e dei territori di sapersi trasformare in contesti inclusivi, partecipativi e resilienti, in grado non solo di adattarsi ai cambiamenti, ma anche di saperli fronteggiare attraverso una buona pianificazione nell’uso delle risorse e coinvolgendo direttamente i cittadini. "Mi piace pensare che costruire una comunità resiliente significa aggregare cittadini che siano consci di come costruire il proprio futuro attivando processi di costruzione e organizzazione di comunità protagoniste e solidali, per fronteggiare i fenomeni avversi di cambiamento" ha sottolineato.
Per Mario Giaccone Consigliere regionale, Presidente Ordine Farmacisti Provincia di Torino, soltanto con la sinergia tra le istituzioni, il privato ed il mondo del volontariato si potrà mantenere il Sistema Sanitario Regionale pubblico universale ed equo.
La sinergia tra le tre gambe del tavolo può riuscire a moltiplicare le risorse in funzione della prevenzione della salute e della cura delle persone, cercando di evitare il baratro.